Natale si
avvicina e la magia dell’attesa ci sta avvolgendo sempre di più.
Tra poco
sarà Santa Lucia e Polpetta, quest’anno, è affascinato dalla storia di questa
signora che, accompagnata dal suo asinello e dal Castaldo, nella notte tra il
12 e il 13 dicembre porterà ai bimbi buoni regali e dolcetti.
Ieri siamo
stati in un negozio di giocattoli a vedere quali scegliere per la letterina di
S.Lucia. Polpetta vorrebbe un treno giallo, ma non ne abbiamo trovati, in
compenso ha visto dei giochi che l’hanno rapito, così ora sappiamo che scrivere
nella letterina per S.Lucia. Stamattina,
mentre facevamo colazione, parlavamo di questa sera, quando scriveremo la
letterina per Santa Lucia e la lasceremo sul tavolo con un bicchiere di latte
per questa signora gentile ed una carotina per l’asinello. Al piccolo brillavano
gli occhietti mentre diceva che Santa Lucia avrebbe preso la lettera e gli
avrebbe regalato una caramella.
Tutto ciò mi
fa tornare alla mia infanzia, quando la magia dell’attesa era forte e con mia
sorella cercavamo di capire da dove venissero le caramelle che magicamente
apparivano nella stanza mentre eravamo impegnate a fare i compiti, o andavamo a
letto eccitate all’idea che il giorno dopo ci saremmo svegliate presto per
aprire i regali chiedendoci se Santa Lucia ci avrebbe portato proprio quello
che avevamo chiesto.
Altro momento
speciale e molto sentito, nella nostra famiglia, è il Natale: il presepe, l’avvento
di Gesù bambino, la stella cometa e i re magi, l’arrivo di Babbo Natale che
porta i doni sulla sua slitta trainata dalle renne.
Questo periodo
dell’anno, così suggestivo, rapisce i bambini, che ancora vivono in un mondo in
cui il confine fra fantasia e realtà non è definito e tutto è possibile.
Le emozioni
coinvolte in questo magico periodo non vanno sottovalutate, bensì valorizzate. L’eccitazione
per la realizzazione del presepe e dell’albero di Natale possono essere gli
spunti da cui partire per spiegare ai bambini sia le storie fantastiche di
Santa Lucia, Babbo Natale o della Befana, ma anche per raggiungere concetti più
complessi come il Natale in sé, la Natività e la religione, facilitati dall’immaginazione
dei bambini che rende quasi reale ciò che viene loro narrato.
Babbo
Natale, la Befana, Santa Lucia, sono tutte personificazioni della bontà:
personaggi buoni che portano i regali a bambini, che a loro volta sono buoni e
lo dimostrano quotidianamente ai genitori. Perché, diciamoci la verità, benché
si usi dire ai bambini “Se non fai il bravo Babbo Natale ti porta il carbone!”
nessuno, in realtà, riceve solo quello. Il messaggio positivo che diamo ai
bambini è quello che, anche se magari ci fanno arrabbiare, li accettiamo per
quello che sono e vogliamo loro bene, in quanto sono i nostri bambini e per noi
sono speciali.
Credo, però,
che si debba stare attenti, in questa occasione, a non eccedere con i regali,
ma cercare di essere essenziali. A volte il Natale diviene la fiera dell’opulenza,
dove i bambini vengono sommersi di giocattoli che poi restano inutilizzati. Anche
il Natale, quindi, è l’occasione per insegnare ai bambini il valore delle cose,
che non è la quantità a rendere felici, bensì la qualità. La vera felicità, in
fondo, risiede nelle relazioni, nel sentirsi amati, cercati e voluti. E ciò è
possibile anche con poco.
Infine, un’ultima
riflessione: quando svelare ai propri figli la verità su Babbo Natale?
Penso che non ci
sia un momento esatto. Sono i bambini che con le loro domande ci sveleranno il
momento in cui la magia per loro è finita.
Fino ad
allora sosteniamoli, rassicuriamoli se tornano a casa piangendo perché qualcuno
ha detto loro che Santa Lucia non esiste. La magia dura fino a che siamo noi a
volerlo!