È iniziato Dicembre ed è iniziato l’avvento. Mi è sempre
piaciuto questo periodo dell’anno, ricco di aspettative, suoni, profumi, luci
colorate e tanta magia.
La cosa più bella del Natale è l’allestimento dell’Albero.
Quest’anno il mio bambino, che ha 2 anni e mezzo, era un po’
più consapevole di ciò che stava accadendo. Quando il papà ha portato su in
casa le scatole impolverate, che passano in cantina la maggior parte dell’anno,
sbirciava curioso mentre si apriva la scatola dell’albero. Con grande impegno
mi ha aiutata ad aprire i rami, ha supervisionato al posizionamento delle
lucine colorate e si è prodigato nell’estrarre dal sacchetto le ghirlande
dorate.
“Anch’io, mamma, anch’io!” esclamava con la sua vocina ogni
volta che tiravo fuori una pallina colorata e con attenzione la posizionava sul
ramo.
Quando finalmente abbiamo posizionato l’albero al suo posto,
con le lucine colorate accese, vi si è seduto vicino ed è rimasto a lungo a
guardalo rapito, allungando ogni tanto un ditino verso di esso, pronto a
ritirare la manina quando il papà gli ricordava che l’albero di Natale si
guarda, ma non si tocca.
Contrariamente ad ogni mia aspettativa, però, non è l’albero
la cosa che lo affascina di più, bensì il carillon natalizio, a forma di albero
con sotto i cantori che cantano la stella. Con delicatezza lo prende in mano,
gira la figura dell’albero e resta ad ascoltare la musica in religioso
silenzio. Confesso che ho un po’ il timore che il carillon non superi questo
Natale, ma credo che sia giusto che il mio bambino impari ad avere a che fare
con oggetti delicati perché credo che non sia mai troppo presto insegnare ai
bambini come trattare con la giusta attenzione le cose. Mi affascina il modo
in cu, con delicatezza, gira la figura, lo appoggia sul tavolo e resta a
guardarlo mentre suona.
L’altro giorno, durante un gioco irruento, il carillon è
stato colpito da un pelouche ed è caduto sul tappeto. Immediatamente è calato
il gelo: con orrore il piccolo colpevole guardava il carillon aperto in due e, intanto
che il papà si adoperava per sistemare il meccanismo che si era inceppato e non
suonava più, Polpetta mi ascoltava in religioso silenzio mentre gli dicevo che
il carillon è un oggetto prezioso, non solo perché è fragile, ma anche perché a
lui piace moltissimo e bisogna fare attenzione a come si usa.
Fortunatamente superpapà è riuscito ad aggiustare il
meccanismo, mentre la mamma, utilizzando la sua arma preferita, la colla a
caldo, ha riassemblato i pezzi scollati.
Ora il mio bimbo ha imparato la lezione: si avvicina al
carillon, chiede se lo può avere e lo usa con rispetto, lo stesso rispetto con
cui porta a tavola i bicchieri di vetro e i piatti di ceramica quando aiuta ad
apparecchiare o lo stesso rispetto con cui si avvicina al nostro gatto Oreste e
gli fa le carezze.
Il rispetto per le cose è importante, non c’è un’età per
insegnarlo ai bambini.
A volte si è portati a pensare che i bambini piccoli non
siano in grado di movimenti delicati, che gli oggetti fragili non debbano
essere alla loro portata, manchiamo di fiducia
nei loro confronti. Ma se noi genitori spieghiamo ai nostri bambini in che modo
approcciarsi a ciò che è delicato e diamo loro delle regole di comportamento, i
nostri bambini ci sapranno stupire!
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